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LA COLLEZIONE “MATTEO MASIELLO”

La collezione di Matteo Masiello a Palazzo Beltrani ha iniziato a costituirsi gradualmente a partire dal 2012 in seguito a varie donazioni da parte dello stesso artista per un totale di quarantadue opere.

Matteo Masiello, nato il 30 novembre del 1933 a Palo del Colle in provincia di Bari, autodidatta, ha cominciato ad esporre nel 1970 a Roma presso varie gallerie. Ha conseguito numerosi riconoscimenti fra cui il Premio Internazionale “La Madonnina” (Milano) nel 1984. Le sue opere, emblemi del postmoderno, che mostrano sensibilità, creatività e suggestioni filosofiche, sono esposte in musei italiani ed stranieri, chiese, università, gallerie, mostre pubbliche e private in Italia e all’estero.

Il suo stile è caratterizzato da un’irruenza dell’illusorio, dell’allegoria, del magico, in un tripudio di colori che ne rappresentano la produzione caratterizzata da un intreccio tra surreale e virtuale. I suoi lavori si sono affiancati ai movimenti avanguardistici degli anni Settanta (neofigurativismo, arte povera) fino ad arrivare ad una semplicità delle raffigurazioni che attraverso il colore e il dominio della tecnica, ne fanno un’artista di tutto rispetto, impegnato nella trasmissione delle principali avversità e inquietudini che tormentano l’epoca moderna.

Uno degli elementi fondamentali delle opere di Masiello è la comunicazione autentica che si incontra all’interno di un nuovo e complesso sistema simbolico, reso con moltissimi dettagli che mirano ad accrescere la suspense interpretativa. Le sue opere dai titoli misteriosi ed enigmatici rappresentano sogni inesprimibili e l’incontro tra mito e realtà, sacro e profano, che si riproduce attraverso giochi di specchi  e la tecnica di immagini nelle immagini, per indirizzare lo spettatore verso l’ironia di trovarsi di fronte a una finzione. Tuttavia, questa ironia del vivere non lo ferma nella produzione artistica, costituita da raffigurazioni affollate con personaggi mistici e paesaggi spesso esotici: nelle sue opere c’è calore, c’è clemenza verso le numerose maschere che la natura presenta.

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